Raffaele Jannucci: parlare di camper oggi

Parlare di camper oggi è come inquadrare il cielo…

Il nostro nuovo intervistato è in realtà un vecchio amico, che come ci ricorda Eleonora Daniele è l’inventore della parola “camper”.

Anche con lui abbiamo avuto il piacere di parlare durante i giorni del Salone del Camper a Parma e, data la sua esperienza come camperista oltre che per essere un’importante voce di riferimento nel giornalismo di settore, vogliamo dedicargli un approfondimento specifico.
Stiamo parlando di Raffaele Jannucci, direttore della storica rivista PleinAir, in questo scatto con noi pochi giorni fa in occasione del Giubileo del PleinAir indetto da Papa Francesco.

Volti sorridenti all’incontro del #giubileopleinair con Raffaele Jannucci e Eleonora Daniele

Una foto pubblicata da Il Camperista (@ilcamperista) in data:

Ecco un passaggio del confronto avuto con lui durante l’intervista con la nostra redazione mobile.

“Parlare di camper oggi è come inquadrare il cielo: ci sono tantissime stelle e, un operatore dell’informazione come me deve osservare le costellazioni all’interno delle quali si trovano le stelle più luminose.

Un consiglio che vogliamo lasciare ai camperisti e ai viaggiatori che approcciano al camper per la prima volta, magari attraverso la formula di un noleggio? Qual è la differenza con un camperista dato che ha maggiore esperienza d’uso?

“Il camper è l’hardware, noi come viaggiatori possiamo dargli un software. Questo significa che se il turismo tradizionale risponde alla domanda del “posto letto”, il camper è invece capace di rispondere a tante domande perché si presta a molteplici varianti di viaggio.
L’utente del camper può scegliere per esempio tra il posto ambiente, il posto natura, il posto cultura. L’utente del camper può scegliere di farlo “parlare” chiedendogli di portarlo dove più è coerente con i suoi gusti e i suoi tempi. Così, se piace la collina, il camper porterà in collina. Se piace il mare, il camper porterà al mare. Se piace l’arte, il camper porterà ad una mostra, e si potrebbe continuare così all’infinito”.

 

Suggeriamo una tappa?
“Tra milioni di consigli, io dico: nel primo viaggio, vedi cosa c’è a 3 km da te dalla città in cui risiedi. Se sei a Roma, vai a vedere l’abbazia di Fossanova. Se sei a Parma, vai a veder i castelli del parmense. Se sei in Toscana, vai a vedere il centro storico di alcuni borghi come Barberino, Certaldo o San Gimignano. Insomma: piccole cose. Che il primo viaggio sia “a km zero” perchè così si troverà la qualità e nei viaggi successivi ci si farà ispirare dalla qualità del primo viaggio, godendosi davvero il senso del camper”.

Cosa pensa dei camperisti che abbandonano la casa per anni e vivono per strada alla scoperta del mondo?
“Io penso che in camper non si debbano macinare km. Alcuni camperisti misurano i km che fanno, naturalmente si può anche arrivare a Capo Nord, ma il viaggio in camper deve essere innamorarsi lentamente. Del camper no deve piacere l’interno la sagoma ma va apprezzata la comodità di viaggiarci, di spostarsi con i propri tempi per pochi metri e scoprire ad ogni angolo un albero, una coltura, un campanile, scoprendo quello che si ha intorno e che di solito non si nota”.

Il Camperista
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