Roberto un fan della pagina Facebook de Il Camperista e travel blogger ci ha scritto per condividere la sua esperienza di viaggio in Campania segnalandoci percorsi, Aree di Sosta e campeggi.
Ecco perché speriamo di darvi un utile spunto per la prossima meta da raggiungere, non esitate a inviarci le vostre segnalazioni!
Roberto si racconta…
Esattamente un anno fa tornavamo da uno dei nostri primi, bellissimi viaggi a bordo del camper puro “Ermanno”. Per varie ragioni decidemmo di puntare a Sud e dirigerci a Napoli: questa città sembrava avere così tanto da offrire che era impossibile resistere oltre.
Ma come visitare una città così grande e complessa come Napoli a bordo di un camper?
Semplice: trovando un buon campeggio dove fare base e spostandoci con i mezzi. Tutto si può dire di questo approccio, dal traffico ai pericoli, ma la verità è che l’accesso alla metropolitana consente di muoversi con agilità e relativa sicurezza fino al ventre del capoluogo partenopeo. Senza perdere troppo tempo e senza spendere chissà quanti soldi.
Giorno 1: Napoli e il Vesuvio
Dopo aver trascorso i primi due giorni a zonzo per il centro storico di Napoli, una babele di suggestioni di ogni genere che lascia storditi e al tempo stesso invita a perdersi, abbiamo organizzato la prima uscita con Ermanno sul Vesuvio. La salita non ci spaventava: il caldo era ancora tollerabile e con pochi bagagli a bordo è difficile, per non dire impossibile, farsi bloccare dalla pendenza.
Abbiamo preparato gli zaini e ci siamo tuffati in strada. Onde evitare di prendere i rumorosi e giganteschi autobus che coprono l’ultimo tratto, abbiamo deciso di parcheggiare e continuare a piedi. Dopo mezz’ora abbondante di cammino siamo arrivati al punto di ritrovo, base di appoggio per i gruppi e le guide turistiche verso il cratere del vulcano (sì, è obbligatorio unirsi a un tour). Una bella sfacchinata ma la vista e l’emozione di arrivare così in alto sono state a dir poco impagabili.
Al pomeriggio visita veloce agli scavi di Ercolano e poi via, di nuovo verso il campeggio per il meritato riposo!
Giorno 4: Posillipo, Marechiaro e Parco Sommerso di Gaiola
Il quarto giorno, dopo i primi due a Napoli e il terzo sul Vesuvio, lo abbiamo dedicato alla zona ovest del Golfo di Napoli, dove si trovano Posillipo, Marechiaro e il meraviglioso Parco Sommerso di Gaiola. Anche qui le attrattive da vedere si sprecano. Dalla grotta di Seiano con la villa imperiale del nobile Publio Vedio Pollione (consigliatissima per la storia e il panorama delizioso) al Parco Virgiliano, terrazza naturale con vista sulle isole di Procida, Ischia e Capri.
Immancabile la passeggiata (e relativo gelato) sul lungomare di Margellina, proprio di fronte al quartiere Marechiaro. Peccato invece non essere riusciti a visitare la Città della Scienza, sempre da queste parti, aperta solo la mattina: non sapendolo siamo arrivati tardi ma come si dice in questi casi… un motivo in più per ritornare!
Giorno 5: Castel Sant’Elmo, Museo di Capodimonte e Solfatara
La quinta giornata è stata come sempre frenetica. Tantissime le cose da vedere e la vacanza… stata già per finire! In mattinata, dopo una visita a Castel Sant’Elmo, ci siamo diretti al Museo di Capodimonte, dove sono custodite alcune delle opere d’arte più celebri del patrimonio italiano (e non solo). Qui c’è anche un bel parco, il Real Bosco di Capodimonte, dove abbiamo passeggiato e ci siamo fermati per il pic nic.
Il piccolo Sebastiano si è fatto una bella mangiata e ha poi pensato bene di addormentarsi nella fascia portabebè, costringendo la mamma a mangiare inginocchiata mentre lui ronfava alla grande… cose che capitano! Il pomeriggio lo abbiamo riservato allo stesso campeggio, dentro il quale è possibile visitare la solfatara. Avevamo bisogno di un po’ di riposo e devo dire che la passeggiata tra i vapori di zolfo e le pozze di fango in ebollizione è stata davvero affascinante!
Giorno 6: giro alla Reggia di Caserta
Il sesto e ultimo giorno prima della partenza è stato il giorno della Reggia di Caserta, residenza reale talmente grande da richiedere a nostro avviso un’intera giornata o quasi. Purtroppo le condizioni in cui versa la Reggia non sono le migliori. Piccioni, lavori in corso, incuria sono alcuni dei mali che affliggono questo bene Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Ci siamo in ogni caso goduti la visita e soprattutto il fantastico parco progettato dall’intraprendente architetto Luigi Vanvitelli, a cui fece seguito dopo la morte il figlio Carlo Vanvitelli. Il nostro consiglio è di prendere a noleggio le biciclette all’ingresso. Anche queste non sono in buone condizioni ma almeno vi evitano di salire a bordo degli odiosi autobus che girano dentro il parco (ebbene sì) o di fare 3 km a piedi all’andata e altri 3 al ritorno… tanto è grande il parco! Non ci restava che tornare al campeggio e fare i bagagli, lasciando inevitabilmente un pezzo del nostro cuore in questo angolo di Italia che è Napoli, con tutte le sue bellezze e le maledizioni che si porta dietro da secoli, volente o nolente.
Dettagli dell’itinerario
Periodo: primavera 2017
Equipaggio: Roberto, Maddalena e il piccolo Sebastiano
Mezzo: Fiat 238
Tragitto/itinerario: Vesuvio e scavi di Ercolano, Posillipo, Parco Sommerso di Gaiola, Castel Sant’Elmo, Museo di Capodimonte, Solfatara e Reggia di Caserta.
Sosta: Camping Internazionale Vulcano Solfatara. Una location suggestiva nel bel mezzo di un vulcano dormiente (non per modo di dire!) e vicino alla fermata della metro.
Complimenti per l’articolo!
servono articoli così per valorizzare nuovamente Napoli dopo tutte queste brutte notizie che sentiamo in tv e leggiamo sui giornali.
Grazie a Voi, complimenti per i vostri Tour!!