Un tuffo nella storia con la Corsa di Alcide

Nella Val d’Elsa non accadono cose interessanti dal nostro punto di vista soltanto perché ci sono le più importanti fabbriche del camper italiane, ma anche perché proprio in questo periodo un evento stagionale si intreccia con la storia di uno dei brand di camper tra i più longevi.
Si tratta della Corsa di Alcide, una particolare gara di regolarità classica a strumentazione libera aperta alle vetture costruite prima del 1971, legata alle tradizioni e all’ innovazione made in Toscana, partita ieri e che terminerà domani.

L’evento, sponsorizzato ufficialmente da Mobilvetta, si avvale dell’organizzazione di Chianti Cup Racing Team, in collaborazione con Altitude Eventi e con il patrocinio della Regione Toscana, delle Province di Siena e Grosseto e della Città Metropolitana di Firenze, ricade per la prima volta quest’anno sotto l’egida di Aci Sport.

Pronti?

Una foto pubblicata da Il Camperista (@ilcamperista) in data:

 

La storia

Il riferimento storico di questa gara prende vita dal Gruppo Alcide, impresa dell’accoglienza e ristorazione che vive dal 1849 a Poggibonsi (oltre 160 anni) gestito da sei generazioni dalla famiglia Ancillotti.

Non si tratta quindi di una rievocazione storica di una qualche gara di auto bensì della celebrazione di una storia sociale e di vita, molto legata al territorio toscano. Infatti sul finire degli anni ’30 il commercio del pesce andava alla grande e così, l’azienda Ancillotti comperò dei mezzi per trasportare direttamente il pesce che veniva acquistato soprattutto all’Argentario: iniziò così il tempo delle corse. I mezzi non erano refrigerati per cui per portare il pesce fresco si doveva correre, le strade per il mare non erano come adesso ed i tempi di percorrenza interminabili.

I magici anni ’60 per la Corsa di Alcide e per Mobilvetta

Negli anni ’60 finirono le corse, nacquero gli automezzi refrigerati e tutto prese un andamento più tranquillo e meno frenetico. È proprio in memoria di questi tempi che il Gruppo Alcide ha voluto creare un evento che potesse dar gloria a queste “imprese” che hanno scandito momenti sociali ed economici del nostro territorio degli anni ‘40 e ’50.

Nello stesso periodo assistiamo ad una storia che ha segnato il mondo del camperismo, che ha trasformatol’artigianalità in design, che ha aperto la strada all’internazionalizzazione ed ha anticipato il futuro del mercato. Stiamo parlando della storia di Mobilvetta. Nascere come produttori di mobili negli anni sessanta ha permesso alla futura Mobilvetta di consolidare un know how profondamente innovativo per quel periodo, tanto da introdurre una nuova filosofia di prodotto, intendendo il mezzo ricreazionale non più come semplice veicolo attrezzato ma piuttosto come vera e propria “casa viaggiante”. Ricerca instancabile, attenzione nella scelta dei materiali e felice intuizione per un design d’avanguardia hanno permesso di creare nel tempo una gamma di autocaravan e motorhome dalla forte personalità, un mix che unisce il migliore design italiano ad una visione sempre più internazionale.

Il percorso della Corsa di Alcide

Il percorso, circa 600 chilometri costellati di ben 102 prove speciali e molti premi in palio, si snoda attraverso il Chianti, la Maremma e la Toscana più suggestiva: i partecipanti sfileranno infatti da San Gimignano, Monteriggioni, Montalcino, per raggiungere le scogliere dell’Argentario. La gara è ormai conosciuta per la sua complessità tecnico-agonistica e per la bellezza dei paesaggi, città e borghi attraversati che solo una regione ricca di cultura, arte e bellezze naturali come la Toscana, può offrire.

Una perfetta organizzazione coniugata con una gradevole accoglienza hanno da sempre completato il quadro estremamente dinamico, sportivo e conviviale dell’evento, quadro in cui la parte agonistica fa da padrona. Che sia proprio Mobilvetta, quindi, a farsi protagonista di questo evento non è un caso, perché è storico anche il suo legame con il mondo dello sport. Ma andiamo con ordine.

L’evento, che ha come base Poggibonsi, una cittadina in posizione strategica del territorio chiantigiano, è sempre stato partecipato dai più famosi top-drivers della regolarità, e da equipaggi stranieri che hanno apprezzato in particolar modo le bellezze naturali e paesaggistiche della Toscana, nonché il fascino dei borghi e delle città attraversate.

Il percorso si snoda nei più suggestivi paesaggi della Toscana e nelle città d’arte e borghi che hanno fatto la storia di questa meravigliosa Regione dai mille aspetti, ognuno dei quali super affascinante. L’Argentario con le sue scogliere e le acque più azzurre del Mar Tirreno. La Maremma, la dura pianura toscana ricca di tradizioni e di profumi selvaggi della macchia mediterranea. La Val d’Orcia, riconosciuta patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per l’eccellente stato di conservazione del paesaggio e del panorama. Le Crete Senesi, il famoso deserto verde, il cui paesaggio è caratterizzato da colline brulle e dolcemente ondulate, querce e cipressi solitari, poderi isolati in cima alle alture, tratti di bosco negli avvallamenti. Il Chianti, la piccola catena montuosa a cavallo fra Siena e Firenze, zona di produzione vinicola di eccellenza e famosa per i suoi paesaggi unici, contraddistinti da dolci e verdi colline, ampie distese di vigneti ed oliveti, piccoli borghi, caratteristiche pievi e case coloniche in pietra.

“Entreremo nel cuore dei borghi e delle città più belle: San Gimignano, borgo medioevale dalle cento torri, che ha mantenuto inalterata la sua architettura medioevale e per questo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Monteriggioni, castello turrito nominato nella Divina Commedia di Dante Alighieri. Grosseto, la soleggiata capitale della Maremma, con il suo centro storico, ricco di monumenti e palazzi storici, contornato da possenti mura” si legge sul sito ufficiale della gara.

Il Camperista
Scritto da
Il Camperista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *