Idee di viaggio: Veneto e Trentino nell’Altopiano dei Sette Comuni

Lorenzo un fan della pagina Facebook de Il Camperista e ci ha scritto per condividere la sua esperienza di viaggio in camper tra Veneto e Trentino Alto Adige segnalandoci percorsi, Aree di Sosta e campeggi nell’Alto Piano dei Sette Comuni.

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Abbiamo letto il suo racconto ricco di spunti e consigli, così entusiasmante che abbiamo iniziato a viaggiare con la fantasia e ci siamo ritrovati distesi al sole sui verdi prati dell’Alto Piano dei Sette Comuni a sorseggiare un buon caffè a bordo del nostro camper…
Ecco perché speriamo di darvi un utile spunto per la prossima meta da raggiungere.
E non esitate a inviarci le vostre segnalazioni!

Il racconto di Lorenzo a bordo del suo inseparabile ARCA350 inizia con le immagini di un panorama mozzafiato, per la precisione da Passo Vezzena in Trentino.

Alto Piano dei Sette Comuni: Giorno 1

L’idea per questa giornata è quella di raggiungere Forte Pizzo a Cima Vezzena, dove gli ampi spazi di Passo Vezzena ci permettono di parcheggiare il camper senza alcuna difficoltà.
Forte Pizzo o Forte Spitz è conosciuto anche come “l’occhio dell’altipiano” di Asiago.

Il Forte costruito dagli austriaci a quota 1900 metri era d’importanza strategica non tanto per gli armamenti quanto per la possibilità di monitorare anche i più piccoli spostamenti dell’artiglieria italiana durante la guerra, gli austriaci con l’aiuto dei cannocchiali riuscivano a controllare la quasi totalità dell’altipiano.

Dai 1400 metri di Passo Vezzena saliamo per un sentiero relativamente agevole, mulattiera ed ex strada militare, ampia e senza particolari pendenze. Occorrono un paio d’ore per salire e visto che salendo fino a quota 1908 la vegetazione si fa via via più rada la maggior parte del sentiero è esposto al sole.

Arrivati in vetta, uno spettacolo straordinario ripaga la fatica della scarpinata.
Davanti a noi una vista mozzafiato sulla Valsugana e sui laghi di Caldonazzo e Levico. Rimaniamo a contemplare questa magnifica vista che ci permette di scorgere ogni particolare delle località sottostanti.

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Ritornati a Passo Vezzena proseguiamo sulla strada principale  verso Lavarone e Folgaria, decidiamo di fermarci per la notte a Lavarone dove è presente un campeggio e anche un’area sosta ben attrezzata. Lavarone è una località molto particolare. Non esiste centro perché il paese è suddiviso in una ventina di  frazioni e Sigmund Freud, l’ospite più illustre, disse: “Lavarone è ovunque e da nessuna parte”.

Pur essendo a 1000 metri di quota è presente  un bel lago balneabile,  al lido un grande display ci tiene costantemente informati sulla temperatura dell’acqua e dell’aria onde evitare un bagno troppo rinfrescate o un eventuale sbalzo di temperatura. Oltre al lago è possibile effettuare delle passeggiate tramite sentieri agevoli a tutti nelle abetaie circostanti.

Alto Piano dei Sette Comuni: Giorno 2

Il giorno dopo saliamo ancora un pò di quota e ci dirigiamo verso l’altipiano di Folgaria dove a Passo Coe a 1600 m ci accoglie un meraviglioso concerto di campanacci.

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Passo Coe  è molto apprezzato sia d’estate che d’inverno.
La caratterista degli Altipiani è quella di avere grandi spazi senza picchi o grandi vette così da permettere belle passeggiate nei prati e all’ombra delle abetaie senza particolari difficoltà e dislivelli.

Si cammina su splendidi sentieri circondati da enormi prati verdi e all’interno di grandi gruppi di abeti accompagnati dal suono della vegetazione e dagli uccellini che sembrano farci festa, se si è fortunati si può incontrare anche qualche scoiattolo. Nei mesi invernali, con le abbondanti nevicate, questi sentieri si trasformano in grandi percorsi molto apprezzati da chi pratica lo sci di fondo.

Rientrati dalla nostra passeggiata ci soffermiamo ad ascoltare il concerto delle mucche anche perché i campanacci conciliano il sonno come poche altre cose…

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Scendendo verso Folgaria, prima di raggiungere la frazione di Serrada, merita una deviazione sulla  suggestiva “strada degli gnomi” in mezzo al bosco. A Serrada ne approfittiamo per un po di provviste.

Non portiamo mai tante cose con noi perché preferiamo acquistare di volta in volta sul posto ciò che ci serve, inoltre siamo sempre attratti da quei minuscoli negozietti dove pochi metri quadri contengono quello che sta in un centro commerciale e soprattutto sono ricchi di un grande calore umano, come i negozi della “famiglia cooperativa”.

Famiglia Cooperativa non è un nome di fantasia dall’aspetto rassicurante ma una realtà storica e importante per tutto il Trentino,  nata a metà del 1800 dall’idea di cooperazione delle famiglie e che ha permesso lo sviluppo e la sopravvivenza del commercio locale.

Da Serrada proseguiamo per la frazione di Guardia detto anche paese dipinto per i numerosi murales presenti sulle superfici degli edifici. Guardia si può raggiungere anche a piedi dal centro di Folgaria attraverso un suggestivo sentiero costeggiato dal torrente. La nostra prossima meta, dove resteremo un paio di giorni, è il Lago di Caldonazzo.

Da Folgaria scendiamo verso Lavarone e da qui un’altra suggestiva strada ci porta verso Valle.
La strada ampia, scorrevole e poco trafficata si fa gustare con calma e senza fretta il panorama.
Decidiamo di fermarci in uno dei campeggi di Calceranica.

Caldonazzo e Calceranica dispongono di vari campeggi, da 100-150 piazzole, completi e molto curati. Se si è fortunati c’è la possibilità di sostare nelle piazzole in riva al lago e di disporre di una piccola spiaggia privata. Altri campeggi sono presenti verso Pergine e al Lago di Levico dove è presente anche un’Area Sosta.

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Non c’e’ da formalizzarsi se all’arrivo veniamo accolti da ”Hallo” invece che “Buongiorno” visto che in Valsugana storicamente il 90% degli ospiti e’ olandese, il restante 10% si divide tra  tedeschi, austriaci, inglesi e qualche italiano.

La sera rimaniamo affascinati dal tramonto e dai colori che cambiano in continuazione.

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Il lago si presta a molte attività come la vela, il nuoto o la canoa ma vista la tranquillità del posto abbiamo optato per oziare sotto le piante e gustandoci il panorama.

Alto Piano dei Sette Comuni: Giorno 3

Il giorno seguente decidiamo di visitare un po la zona partendo dal paesino di Calceranica fino a scendere al Lago di Caldonazzo.
Il paese di Calceranica rivela due anime: quella dell’acqua lacustre dove si affacciano rive verdi, campeggi, spiagge e quella collinare dove ha radici l’abitato antico, solcato da una stradina in salita quasi a chiocciola.
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A ridosso del centro è presente l’antica miniera di pirite che ha rappresentato una risorsa economica di grande importanza per la comunità nel Novecento fino al 1964, e oggi è tornata ad assumere un ruolo di interesse in forma di museo. L’allestimento del Parco Minerario è un modo per ricordare le persone che ci hanno lavorato ed è caratterizzato dalla presenza di attrezzature e materiali della civiltà mineraria.

Nel pomeriggio raggiungiamo in pochi minuti di treno la vicina Pergine per una piccola escursione sulle rive del Lago.
Pergine, di origini antichissime, presenta un assetto urbanistico rinascimentale riscontrabile nella spaziosità e nell’armonia dei palazzi della “via maier” in forte contrasto con gli angusti vicoli medievali che la intersecano. Interessanti la “piazza granda” con il “palazzo comunale”, la “pieve della natività” e il “castello” (ora albergo-ristorante) che domina la città dall’alto del colle del Tegazzo.

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Per gli amanti della bicicletta segnaliamo la “Ciclabile della Valsugana” che parte dal Lago di Caldonazzo e tra lago, campagna, alberi da frutto e la riva del fiume Brenta arriva fino a Bassano del Grappa.
Grazie all’accordo raggiunto con Trenitalia (garantita una carrozza per il trasporto delle biciclette su tutti i treni sulla linea Bassano-Trento) si può, se si è stanchi, proseguire o fare ritorno alla base a bordo del treno.

E anche noi il giorno seguente facciamo ritorno alla base, alla casa su quattro ruote, via treno 🙂

Alto Piano dei Sette Comuni: Giorno 4

A pochi chilometri dai laghi merita una sosta “Borgo Valsugana”, capoluogo politico e amministrativo della Valsugana che dispone di un’ottima Area di Sosta a ridosso del centro lungo il fiume Brenta e della ciclabile della Valsugana.
L’area è all’interno di un parcheggio con piazzole “dedicate” dotate di colonnine per l’allaccio elettrico, dispone area camper service e di piccole zone verdi dotate di tavoli e panche.

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Il Borgo Valsugana offre il più rimarchevole paesaggio fluviale urbanizzato superstite in Trentino.
Dominato dall’imponente Castel Telvana l’abitato è attraversato dal fiume Brenta che ha contribuito a conferirgli una deliziosa impronta Veneta.
Di particolare interesse nel centro storico il Corso Ausugum con le sue botteghe e portali barocchi, le chiese di S. Anna, di San Rocco, San Francesco, della Pieve e il ponte Veneziano sul fiume Brenta.

Scendiamo a Valle sull’agevole superstrada della Valsugana che costeggia per quasi l’intero tratto il corso del fiume Brenta. Lungo il percorso ci fermiamo nella località di Valstagna sul confine tra Trentino e Veneto. In questa zona possiamo trovare degli accessi molto agevoli al fiume che spesso vengono utilizzati dalla gente del posto come piccole spiagge, dove è possibile praticare anche il rafting in gommone o canoa.

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Noi ci limitiamo a fare da spettatori con una piccola sosta proprio nella zona dell’imbarco.

Cerchiamo di fare in modo che la nostra presenza in camper sia sempre il più discreta possibile senza invadere gli spazi e senza creare intralci. Nell’attesa di un gruppo che deve effettuare la discesa facciamo due chiacchiere con un paio di istruttori che apprezzano la nostra presenza e soprattutto la possibilità di bere un caffè’ a bordo del nostro camper prima dell’ultima fatica della giornata.

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Sempre a Valstagna, sono presenti le particolari Grotte di Oliero.
Le sorgenti dell’Oliero sono gli scarichi idrici più importanti del massiccio carsico dei Sette Comuni e le più grandi sorgenti valchiusane d’Europa. Le grotte attualmente aperte al pubblico sono quattro: dalle due più in basso scaturisce il fiume Oliero mentre i due “covoli” superiori, antichi sbocchi delle medesime sorgenti, sono ora asciutti.

Una delle due grotte da cui sgorga il fiume Oliero, chiamato ‘Covol dei Siori’ o Grotta Parolini, prende il nome dal famoso botanico Alberto Parolini che lo rese accessibile al pubblico dal 1832.
Si può accedere alle grotte con visita guidata delle Guide Naturalistiche Ambientali e ammirare stalattiti e stalagmiti di 40.000 anni.

La temperatura dell’aria all’interno della grotta è di 12 gradi e quella dell’acqua di quasi 9, tali valori si mantengono costanti in tutto l’arco dell’anno. Immersi in quest’atmosfera affascinante si avverte lo scorrere dell’acqua da ogni lato e si possono osservare delle meravigliose sculture create dall’acqua.

Riprendiamo contatto con la cosiddetta società civile quando ci troviamo catapultati dal sogno alla realtà sulla superstrada a quattro corsie, costeggiata da fabbriche e centri commerciali e dove i veicoli sfrecciano a tutta velocità.

Un itinerario semplice, breve ma ricco di emozioni adatto ad ogni stagione.

D’estate si apprezzano le temperature fresche  delle quote e della possibilità’ di usufruire dei laghi, nelle stagioni “di mezzo” la fioritura della vegetazione e nell’inverno, le abbondanti nevicate permettono di praticare ogni tipo di sport invernale, circondati dagli scenari suggestivi creati dalla neve che trasformano le piccole località  simili a presepi natalizi.

Ringraziamo Lorenzo Damuggia per aver condiviso il suo racconto di viaggio nell’Alto Piano dei Sette Comuni a bordo del suo Arca350.

Il Camperista
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Il Camperista

2 Commenti

    • Ciao Lazzaro,
      felici di averti ispirato:)
      Chissà quante mete e avventure hai da raccontare…
      Se vuoi condividerle con la Community siamo al tuo servizio, ci farebbe piacere pubblicare un tuo diario di viaggio sul blog:)

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